Comune di Villanova Tulo
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Museo/Monumento

complesso nuragico "Nuraxi Adoni"

Descrizione
l complesso nuragico č costituito da una torre centrale (A), un bastione quadrilobato (B, C, D, E), un possente antemurale e, ad E, un villaggio. Della torre centrale, o mastio, liberata in parte dai crolli durante i lavori di scavo, č visibile un tratto del paramento murario esterno corrispondente alle strutture residue della camera del primo piano. La differente tecnica edilizia adottata nell'edificazione dei muri del bastione rispetto a quella utilizzata nel mastio porta a ritenere che il primo sia stato realizzato in momenti successivi. Si apprezzano nelle murature scale, nicchie e cortine. Le macerie ed alcuni alberi secolari, cresciuti nel lato S all'interno delle strutture, impediscono di accedere ad alcuni ambienti che si scorgono dal piano di crollo. In prossimitā di una della torri angolari, la torre B, sono stati rinvenuti entro un raggio di dispersione abbastanza ristretto una quarantina di oggetti in bronzo, quasi tutti frammentari (punteruoli, asce, punte di giavellotto, puntali di lancia, lamine, frammenti di panelle, etc.). I manufatti facevano forse parte di un ripostiglio da fonditore nascosto nelle parti alte delle murature, precipitato al suolo in seguito al crollo delle strutture; allo stesso complesso di bronzi vanno forse riferite due lamine d'argento, una delle quali rappresenta una piuma. Sempre dal piano di crollo provengono numerosissimi frammenti fittili di diversa tipologia, inquadrabili tra il Bronzo recente e il Bronzo finale (1350-1150 a.C.): conche, scodelle, ciotole, vasi con alto collo distinto, olle. Di notevole interesse anche i molti denti di falcetto in ossidiana ed alcuni punteruoli ed aghi crinali in osso. Alla fine della campagna di scavo del 1998, č stato inoltre ritrovato ai piedi della cortina prospiciente il mastio un frammento di ansa di "oinochoe" di bronzo a becco rilevato, del tipo "Schnabelkanne", che finora non trova riscontro tra i materiali di importazione tirrenica documentati in Sardegna. Questa classe di oggetti, simbolo delle esportazioni etrusco-italiche verso la Gallia celtica e la Germania renana, č altamente diffuso nella penisola italiana, in particolare in Etruria, come prezioso elemento di corredo in tombe principesche o di classi emergenti. Il frammento dell'Adoni la parte terminale dell'ansa con l'attacco alla parete č forgiato a palmetta a sette foglie sovrastata da due serpenti attorcigliati, contrapposti ai due lati, con la testa rivolta verso l'alto. Si data alla fine del VI secolo a.C. Resta da chiarire il motivo della sua presenza all'interno del nuraghe, dunque non in funzione funeraria. Un ripostiglio di vasi interi e frammentari, venuto in luce nel pianerottolo della scala esterna adiacente alla torre E, documenta momenti di rioccupazione del complesso in etā tardoantica (VI-VII secolo d.C.). Vanno infine segnalate alcune monete protovandaliche, pertinenti ad un tesoretto monetale di questo periodo, rinvenute nel quadrante S.

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